venerdì 14 agosto 2015

Comunicare per Esistere al Bar Le Tentazioni di Zerman di Mogliano


Il Bar Le Tentazioni  di Zerman (Mogliano) ha ospitato lo stage di informazione della tramissione multimediale L'Italia del Gusto, sotto forma di 'Aperitivo in Piazza Don Antonio Sala.'
Si è trattato di uno degli appuntamenti del progetto La Piazza dell'informazione, 'tracce di filò urbano, per una comunicazione ritrovata. "
Dopo la presentazione della storia della Chiesa di S.Elena Imperatrice, si è svolta una degustazione, proposta da Nicoletta e Maurizio,numi tutelari del bar Le Tentazioni.
Il locale, oltre ad offrire tutti i servizi di tradizione, è diventato anche un punto di incontro della comunità, ove è possibile acquistare il pane artigianale e scegliere tra una ampia gamma di salumi di qualità.
Ecco allora i buoni vini dell'azienda agricola Sandre di Campodipietra, il pane de Il Buon Pane di Gaggio (Marcon), le fantasie dei cicchetti di pesce della Pescheria Gastronomia di Piazza don Antonio Sala, i formaggi e i salumi dell'azienda agricola F.lli Donadel di Mogliano Veneto e le pizze della Pizzeria Arrigoni di Zerman.
I cicchetti di pesce proposti da Adriana e Manuel hanno incantato occhi e palati : una frittura deliziosa, mai unta e croccante ; i crostini di baccalà mantecato e di crema di dentice ; le polpette di rombo. La selezione del pesce è qualitativamente ineccepibile ; la cucina di Adriana, per la gastronomia,semplicemente deliziosa.
La pizza Mediterraneo proposta dalla Pizzeria Arrigoni ha confermato le qualità delle proposte di Alberto, dopo la partecipazione televisiva a Master Pizza, in febbraio.
"Le nostre pizze" spiega Arrigoni “sono si il frutto dell’esperienza, ma anche di un lavoro di ricerca costante di farine di qualità macinate a pietra, su lievitazioni lunghe e naturali, prodotti italiani di eccellenza, su verdure biologiche. Accontentiamo tutti i palati e cerchiamo di tutelare la salute”.
La storia si perde nel tempo ma le radici restano. La famiglia Donadel si stabilì nelle terre vicino al fiume Zero proveniente dalla sinistra Piave, probabilmente dalla zona di Fontanelle di Oderzo, nei primi anni dell’ ottocento, in seguito alle guerre napoleoniche, per lavorare a mezzadria i terreni di proprietà  dei conti Marcello.
L’unica ricchezza erano le braccia per lavorare, l’ amore per la terra e gli animali,  la passione per questo lavoro,e la certezza che la fatica sarà sempre ripagata dal pane quotitidiano, perché la natura non delude mai se l’ uomo rispetta le sue regole. La famiglia è da generazioni legata a questi valori ed insegnamenti e anche oggi in qualche misura ricorda sicuramente le vecchie famiglie patriarcali dove tutti erano coinvolti nel lavoro della terra e nella cura del bestiame:  oggi cinque fratelli, Nicola, Agostino, Filippo, Mario, Paolo, e una sorella, Sara, che collaborano per portare avanti l’ attività agricola; e con noi ci sono anche papà Pietro, mamma Teresa e lo zio Luigi, che ci hanno passato il testimone. Salumi, formaggi, carni pregiate : queste le eccellenze di casa Donadel.

I Percorsi della Fede a Zerman : la Chiesa di S.Elena Imperatrice



Il Bar Le Tentazioni  di Zerman (Mogliano) ha ospitato lo stage di informazione della tramissione multimediale L'Italia del Gusto, sotto forma di 'Aperitivo in Piazza Don Antonio Sala.'
Si è trattato di uno degli appuntamenti del progetto La Piazza dell'informazione, 'tracce di filò urbano, per una comunicazione ritrovata. "
L'architetto Prete ha raccontato la storia della Chiesa di S.Elena Imperatrice, per i Percorsi della Fede.

" La sua storia è stata a lungo legata alla pieve di Casale sul Sile, di cui ha costituito una cappella e da cui si affrancò nel 1596. Nel 1804 il vescovo di Treviso Bernardino Marin, C.R.L. le concede il titolo arcipretale. L'edificio ha assunto le forme attuali nel 1895, avendo il parroco don Domenico Scabello affidato all'architetto Giuseppe Segusini l'incarico di progettare una nuova chiesa (1870). L'architetto feltrino, molto attivo nel campo dell'arte sacra, le diede un aspetto spiccatamente neorinascimentale.
Esterno
La facciata si caratterizza per l'ampio pronao abbellito da due colonne ioniche e culminante con un timpano a tutto sesto; al corpo centrale sono affiancate due ali culminanti con due quarti di cerchio. Sulle sommità del timpano e dei quarti sono degli ornamenti in ferro battuto. Sulla facciata sussiste, un affresco della patrona attribuito alla scuola del Veronese, se non al Veronese stesso.
Sagrato
Presso il sagrato, il 10 aprile 1827, fu eretta una colonna romana sulla quale venne posta una statuetta della patrona. Questo spazio era in passato utilizzato come cimitero, al quale è legata una curiosa vicenda: verso la fine del XVI secolo fu teatro di una rissa che vide la morte di un uomo; benché il camposanto fosse stato riconsacrato, per diverso tempo la comunità, molto turbata, non volle seppellirvi i propri morti, tant'è che il vescovo di Treviso, mentre effettuava una visita pastorale, constatò la presenza di alcune bare nascoste nella chiesa, alcune con persone morte da mesi.
Interno
L'opera più pregevole degli interni è sicuramente la pala dell'altar maggiore: una Madonna con Bambino e santi opera di Palma il Vecchio. Sugli altari laterali si hanno, a sinistra, una Madonna del Parto attribuita a Carletto Caliari, figlio del Veronese, e, a destra, un Sant'Antonio di ignoto. Sconosciuti anche gli autori degli altri due dipinti della navata destra, un Martirio di san Sebastiano e una Madonna del Rosario. Nei pressi dell'ingresso è collocata una terracotta smaltata che rappresenta una Madonna con Bambino.

Degni di nota sono anche due stendardi dipinti ad olio su tela. Il primo, di scuola romana, risale al XVI secolo raffigura due Scene della vita di Sant'Elena. Il secondo, di scuola veneziana, è del XVIII secolo, mostra una Madonna con Bambino e san Domenico. Sono presenti altre due pale, della fine del XX secolo, del pittore Oleg Supereko.